(Traduzione: sono sopravvissuto allo spannolinamento, ma la mamma sta ancora recuperando)
Ok, parliamo di spannolinamento.
Premetto che da qualche mese ero in panico perché percepivo che la data per togliere il pannolino al raggio era ormai prossima se volevo tentare di farlo entro i suoi 3 anni, ma avevo un’ansia molto forte di non farcela.
Dopo i primi tentativi, di cui ho parlato qui, ora finalmente il mio pigrissimo principino ha deciso che vale la pena di usare il WC.
Non sono mai riuscita comunque a fargli utilizzare il vasino: siamo passati dal pannolino alla tazza, direttamente.
Siamo partiti in quarta, pur avendo il parere contrario delle educatrici del nido e del terapista.
Dopo i primi piccoli incidenti in cui il pargolo non ci avvisava che gli scappava e noi sbagliavamo i ritmi per metterlo sul riduttore, ora siamo arrivati a fare la plin plin sul WC.
Per le cosine più “solide” dobbiamo lavorare ancora un pochino.
In compenso per il resto ci avvisa quando deve andare o quando invece è sul punto di fare un laghetto all’ultimo minuto di resistenza.
Come ci siamo riusciti?
Ad un certo punto mi sono imposta di non farmi prendere dall’ansia: se non fosse riuscito ora, magari ci sarebbe arrivato quest’inverno o la prossima estate.
Pur non forzandolo a stare sul WC, con mio marito abbiamo sempre continuato a ripetergli con discrezione se volesse tentare di andare alla toilette.
Entrambi abbiamo scelto dopo svariati acquisti infelici un riduttore imbottito, comodo, con le maniglie ai lati per far sentire il bimbo più stabile quando è seduto.
Nel mentre stiamo seduti accanto ai lui e non gli facciamo mai mancare libriccini e giochini vari.
Quando il raggio infine dice che ha finito, con mio marito iniziamo a lodarlo ed a sottolineare quanto sia bravo.
Certo: non è una passeggiata ma neanche così terribile, come credevo all’inizio!