Pap test positivo ed intervento

Sala operatoria

Nove giorni fa mi sono sottoposta alla leep ( o se non vi gusta l’inglese, all’intervento con l’ ansa diatermica).

Da dicembre-gennaio avevo delle irregolarità nel pap test e lo stavo ripetendo ogni 6 mesi, anziché una volta l’anno.

A fine luglio dopo 4 giorni dall’esecuzione dell’esame ricevo una telefonata del mio ginecologo che mi chiede di prenotare alla svelta l’intervento.

Vado in panico ma uno o due giorni dopo riesco a farmi inserire in lista per l’8 agosto. Giusto una settimana prima della leep vado in ospedale una prima volta per le analisi del sangue pre operazione.

Mentre attendo di andare a fare il day hospital mi arriva a casa il risultato del pap test: CIN 1 e quindi positivo…

Ho avuto un’ora buona di panico in cui ridevo e piangevo insieme anche perché sono sempre stata terrorizzata dagli ospedali e dalle operazioni più o meno importanti: la leep per il CIN 1 comunque viene effettuata in anestesia locale ed all’ora di pranzo ero già in uscita. Anche il fatto di avere un’anomalia cellulare (anche se di basso grado) mi spaventava moltissimo.

La paura comunque è stata una spinta molto forte ad operarmi il prima possibile per eliminare si spera il problema una volta per tutte.

A questo punto mi sembra doveroso l’invito di sottoporci sempre tutte al PAP test una volta all’anno e segnalare al ginecologo se sentiamo che qualcosa non va!

Blog 100% affidabile

blog_affidabile
In questo periodo sono un po’ (leggi parecchio) stordita e quindi non mi sono accorta di questo post di Jessica di Baby Talk, che ringrazio.
E’ un’iniziativa nata dal sito GliAffidabili “per aiutare a far conoscere dal basso il lavoro dei molti blogger italiani che aggiornano con passione, dedizione e costanza il loro diario online, ma che non sempre sono noti al grande pubblico”
Potete leggere il regolamento in questa pagina.
Rispondo alla domanda sul perchè ho aperto questo blog.
E’ molto semplice.
Quando a mio figlio in gravidanza è stata diagnosticata l’agenesia del corpo calloso, esisteva solo un sito italiano ed un forum che parlavano di quest’argomento gestiti entrambi da una persona che ora è diventata una carissima amica. Sto parlando, per chi se lo ricorda ed ha potuto visitarlo, del sito di Pietro.
Ho pensato quindi ad una sorta di diario online (in un primo tempo innanzitutto per sfogarmi, confesso) e successivamente per trovare un confronto, uno scambio con chi sperimenta l’avere un figlio speciale, ma anche con altre mamme o blogger che hanno voglia di fare quattro chiacchere e condividere un’amicizia che sarà anche filtrata dal pc e dal web, ma che non per questo sarà meno intensa.
Quali sono le regole per poter diventare un blog affidabile?
1) Il blog è aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l’argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Ed ora ecco le mie nomination:
4) EVA

Siamo giovani (dentro)

iw3yeb

… ed allora rovesciatevi, avrebbe detto scherzando mio padre buonanima!

Ebbene sì, lo confesso: in queste feste mi sono dedicata al relax più totale.

Ho cucinato torte, ho giocato col pargolo, ho fatto (alternandomi con  mio marito) delle lunghissime sedute di gabinetto che quasi sempre interrompevano la cena appena iniziata o la scena culminante di un film (“Mamma, mi scappa la cacca” con l’espressione che aveva il gatto con gli stivali nel primo cartone di Shrek)

e  – incredibile – sono riuscita a vedere il fondo della cesta del bucato!

Mi sento tutto sommato un po’ più frollata di quando avevo vent’anni, chiaramente, ma cerco sempre di mantenere il ritmo della vita di tutti i giorni.

A Natale e ieri sera, però, ho avuto qualche lievissimo dubbio su come la mia età è percepita di chi mi circonda.

La sera del 24 dicembre, tra una portata e l’altra della tradizionale e luculliana cena di mia suocera, avvio la connessione sul tablet (ho la connessione flat illimitata anche sul cellulare oltre che in casa) e sbircio i messaggi degli amici sulla mia bacheca di Facebook.
Dopo qualche secondo arrivano i miei nipoti, anche loro “in astinenza” temporanea dal social network e mi chiedono se posso far log out dal mio profilo per permettere loro di entrare col loro nome e postare sulla propria bacheca. Accetto, ed il tablet scompare temporaneamente risucchiato in un vortice di dita che postano aggiornamenti di stato a raffica.
Passata circa un’ora e riavuto il telefono i miei nipoti si rendono conto che sono la zia che ha solo pochi anni meno delle loro mamme e – rendendosi conto  che ho FB e lo uso anche parecchio –  con gli occhi sgranati mi domandano: “Ma zia, hai FB?”
Io: “Si ragazzi”
Nipoti: “Ma perché?
Io: “… Ehm… Per sentirmi con gli amici, per giocare online (ebbene sì sono una di quelli che vi tempesta con Farmville, Cityville, ecc…)
Nipoti: “Davvero?”
Io “…”

Ieri sera stessa scena con il ragazzo che ci porta le pizze (e che ha circa l’età dei nostri nipoti) da circa 6 anni a questa parte: ha scattato una foto al gatto bellissimo di una mia vicina che andava a zonzo nelle scale del caseggiato (il nostro palazzo ha solo 12 porte, quindi è molto piccolo così il gatto ci “conosce” tutti).
Mio marito ha chiesto scherzosamente al portapizze se aveva intenzione di postare l’immagine del micio su FB.
Ed il ragazzo per tutta risposta, con lo sguardo stupito che ormai conosciamo bene, ha esclamato: “Ma perché, voi siete iscritti a FB?
Sottinteso: alla vostra età? 🙂

È un po’ come se pensassero che ci siamo iscritti casualmente, per errore, cercando un sito di occhiali bifocali, di tailleur di lana spessa o di adesivi per dentiere 😉
Scherzi a parte: sì ragazzi, mio marito ed io abbiamo i primi capelli bianchi che stanno spuntando tra quelli castani ma ci piace tenerci aggiornati. A questo proposito domani la mia dolce metà inizierà a frequentare un corso di java: personalmente avrei voluto tentare di seguire invece quello di html ma ho troppi impegni e casini.
Meglio però che i nostri nipoti continuino a crederci la solita coppia di zii, un po’ rinco e allergici alla tecnologia. Almeno potremo stupirli al prossimo Natale!

Con mio marito capiremo di essere invecchiati (nello spirito) quando ci sorprenderemo a dire: “Siamo troppo vecchi per queste s*******e”.