Tutti i venerdì, mio marito o io (o, quando riusciamo, entrambi) raggiungiamo il raggio – che normalmente viene accompagnato dalla cooperativa di trasporto – all’entrata a scuola per fare un po’ il punto con le insegnanti di classe e di sostegno.
Venerdì scorso la maestra di classe mi ha chiesto se so che mio figlio desidera un fratellino perché lo dice spesso in classe.
Le ho risposto che mio marito ed io lo sappiamo da circa 2 anni, da quando cioè abbiamo cominciato a pensare all’adozione internazionale (quella nazionale ci è preclusa, avendo noi già un figlio biologico). A lei però ho solo detto che ne siamo al corrente e l’ho ringraziata.
Da un anno circa stiamo tentando di ottenere l’idoneità dal Tribunale del Minori.
Sui giornali spesso si legge che sono poche le famiglie che adottano, chissà come mai…
Il nostro percorso è cominciato a fine agosto 2012, quando abbiamo raccolto e depositato tutta la documentazione richiesta dal Tribunale.
Abbiamo ricevuto la prima telefonata dalla ASL a novembre dello stesso anno, dove ci veniva detto che dovevamo frequentare un corso obbligatorio in Regione di due giorni. Se ci fossimo rifiutati non avremmo neanche potuto intraprendere i colloqui.
Prima di Natale 2012 siamo stati anche convocati dal Commissariato vicino a casa, per un colloquio di routine, sempre per il discorso adozione.
Gli incontri veri e propri con la ASL partono a gennaio di quest’anno, circa uno al mese, di cui uno a casa nostra.
In ogni incontro venivano poste a me e mio marito domande molto intime e personali e ci veniva sconsigliato con forza di proseguire i colloqui, avendo noi subito con onestà dichiarato i problemi del raggio e raccontato del forum, dell’associazione ecc… Ricordo una domanda tra tutte che mi ha lasciata basita: “Ma se il raggio e l’altro bimbo stessero affogando, chi salveresti dei due?”. Non rispondete, non serve, non verreste comunque creduti.
A giugno di quest’anno col papy terminiamo finalmente gli incontri in ASL e – contro il loro parere e con relazione negativa – chiediamo che il nostro percorso prosegua sino ai colloqui col giudice onorario, nonostante tutto.
Arriviamo quindi a luglio di quest’anno quando veniamo convocati dal Tribunale dei minori, che ci rivede infine anche per l’ultimissimo colloquio il mese scorso, a settembre.
Siamo quindi in attesa della notifica del decreto, che probabilmente sarà di inidoneità. Il giudice ci ha solamente ribadito il parere negativo dell’ASL.
La lezione che ho imparato?
Avete già figli? Che siano sani o disabili per l’adozione siete già potenzialmente scartabili perché le famiglie migliori sono quelle che non hanno figli naturali.
Avete problemi di sterilità e state tentando la fecondazione artificiale? Tenetevelo per voi perché sennò anche voi diventerete scartabili perché potrebbe arrivare un figlio vostro naturale da un giorno all’altro e quindi bye bye.
Avete una casa vostra di proprietà ma di non più di 3 o 4 vani? Non ci siamo proprio, ragazzi! Ogni bambino (anche se magari hanno 2 e 3 anni) deve avere la sua cameretta!
Quando ho capito che stavano cercando di dissuaderci con tutte le loro forze?
Quando molte delle coppie che hanno frequentato il corso in Regione con noi, dopo 4 incontri venivano mandate subito in Tribunale per l’idoneità.
Come mi sento?
Male, perché il raggio continua a chiedermi un fratellino con frequenza pressoché giornaliera ma io non me la sento di affrontare un’altra gravidanza, non fosse altro per il fatto che ora lui ed un ipotetico fratello avrebbero 7 anni o più di differenza! Mi spaventa anche molto l’incognita agenesia…
Mi arrenderò?
No mai, perché se anche ad un certo punto col papy decidessimo di fermarci voglio capire perché un bambino stia meglio in un istituto piuttosto che in una casa dove avrebbe già due genitori ed un fratellino in adorazione… Aspetto qualcuno che possa spiegarmelo.