Il fatto di dovergli dare pappe semisolide sino ai due anni e poi pezzettini – ma piccolissimi – per non rischiare che si provocasse il vomito è stato un cruccio per me in questi anni. Per non parlare degli sguardi della altre mamme ai compleanni quando vedevano che il bambino già grandicello non masticava…
Mi sono domandata soprattutto se fosse un problema provocato dall’ACC o da me con la mia iper protezione nei suoi confronti (il pediatra mi diceva sempre infatti che suo figlio alla stessa età con il cibo spezzettato vomitava tutti i giorni, ma che lui faceva finta di niente) ma non sono ancora riuscita a rispondermi.
Posso però raccontare a questo punto, tutti i tentativi compiuti.
Innanzitutto con mio marito siamo partiti dal cibo per bambini di pochi mesi tipo pastina piccolissima di primo e prosciutto o mozzarella frullati di secondo per passare poi a dei tipi di pasta sempre più grande e secondi piatti tagliati sempre meno fini.
Come dolce una torta tipo paradiso di pan di spagna morbidissimo.
Altro cibo che mi viene in mente è il pane a fette da toast (le prime volte somministrato togliendo la crosta intorno) anziché il classico panino all’olio o all’acqua.
La cosa che però ha fatto più differenza è stata l’asilo.
Non c’è niente di meglio per il raggio che vedere gli altri bimbi mangiare tranquillamente e provare ad imitarli.
Vuoi che poi magari le cuoche della materna cucinino più saporito di me – azz – vuoi che le maestre a volte non ricordino di tagliuzzargli i cibi e quindi qualche volta gli sia arrivato un piatto di cibi “grossi”, vuoi la golosità ecc… ecco tutte queste cose insieme hanno contribuito finalmente a far sì che il bimbo ora mastichi.
bè allora ..buona masticazione al raggio!
ma che bel traguardo!!
in maniera molto diversa però anche io ho problemi familiari con il cibo. 3 anni fa, dopo tre anni passati tra l’ospedale e le prove, hanno scoperto che mio marito è celiaco e intollerante al latte. sembra una banalità ma questo fatto ci ha cambiato la vita (chi conosce bene quanto stretta sia la dieta sa per cosa si deve passare).
la nostra vita sociale si è ridotta e per me è diventato un incubo cucinare.
io penso che il mangiare, il poter mangiare, sia importante, anche psicologicamente dico. è una maniera di stare con gli altri, di condividere. e la paura di mangiare uccide. sei stata brava e lungimirante a vedere che il tuo bambino ce la poteva fare senza avere mostrato paura. se il tuo bambino adesso mastica è perchè gli hai trasmesso fiducia. e se i risultati si vedono all’asilo non vuol dire che il lavoro (intero) sia stato fatto lì!
Capisco bene le tue paure, ho dato un’occhiata alla dieta per la celiachia e non c’è moltissimo da scegliere.
Anche noi abbiamo avuto problemi simili ma col diabete.
Quando aspettavo mio figlio (ero all’ottavo mese) vedevo mio marito strano, irritabile, con una strana voglia di dolci (lui che li ha sempre odiati): beveva uno sproposito d’acqua ma era estate e non ci ho dato molto peso.
Poi un giorno, mia mamma, diabetica insulino dipendente messa in allarme da questi segnali gli ha fatto una misurazione della glicemia: 600!! (Se pensi che i valori normali sono sino a 110 circa). Credo che quel giorno ho rischiato veramente di partorire in anticipo dallo spavento…
Anche noi comunque a causa della dieta molto stretta (pane poco, pasta poca, riso no, fritti pochi, dolci no ecc) e del bambino che i primi mesi dormiva pochissimo ci siamo ritrovati col deserto intorno!!
Riguardo al bambino è davvero bello vedere finalmente che può mangiare ormai quasi tutto, anche quasi ormai la frutta, la sua bestia nera!