E’ da un po’ che non aggiorno: da quando il raggio va regolarmente al nido le giornate sono diventate un susseguirsi di impegni.
La nostra giornata tipo è:
– sveglia alle 6.30
– alle 7.30 al massimo uscire di casa
– alle 8 e qualcosa arrivo al nido con fuga mia o del papy del raggio tra le sue urla ed i suoi pianti perché si rende conto che verrà lasciato lì
– corsa (il papy ha la vespa, beato lui!) a prendere l’autobus e finalmente alle 9 arrivo in ufficio
La mattinata scorre tranquilla al lavoro, ma verso l’una altre corse mi aspettano: la prima verso casa per pranzare, la seconda a riprendere la belvetta (a meno che mio marito, armandosi di buona volontà non decida di lasciarmi un paio d’ore per sistemare casa e scenda a prendere lui stesso il pargolo).
Per fortuna la scuola primaria è lontana e non ha ancora compiti da fare a casa!!
Il raggio inoltre ha preso dagli altri bimbi una tosse fortissima dopo appena due giorni di nido, così sono più i giorni sinora in cui non lo abbiamo portato di quelli in cui ha frequentato.
E’ innegabile che l’asilo, nonostante tutte le mie resistenze psicologiche, stia svegliando tantissimo il pargolo .
Vorrei poter scrivere che la sera mi rilasso, invece no: stendo tutte le tutine per il giorno dopo, piego quelle asciutte e preparo tutte le borse.
Insomma, quando la belvetta era a casa le giornate erano moooolto più semplici, ma credo si annoiasse con noi grandi fino a sera.